La mostra con foto d’archivio, documenti e scatti originali firmati da Luana Rigolli porta alla luce la storia del confino in Puglia, sull’isola San Dòmino nell’arcipelago delle Tremiti, di quarantacinque uomini siciliani che oltre a numerosi altri da tutta Italia, tra il 1939 e il 1940, vennero detenuti sull’isola: appellati come “arrusi” erano stati condannati dal regime fascista con l’accusa di “pederastia passiva” contro il buon costume e l’integrità della razza. Provenienti da Catania, che tra tutte le province italiane spiccò per la quantità di arresti, i protagonisti della vicenda raccontata da Rigolli furono allontanati a più di 700 km da casa e posti in isolamento, “circondati dal muro del mare”. L’unica colpa di questi uomini era quella di essere omosessuali.

Con un approfondito lavoro di ricerca archivistica la fotografa ha ricostruito tra Catania, San Dòmino e San Nicola alle Tremiti, Roma e Bologna, quali fossero i luoghi di ritrovo degli arrusi prima della detenzione e quali quelli durante il confino, immortalandoli insieme alle loro schede biografiche, i certificati giudiziari e delle visite mediche, e alle lettere di suppliche per la scarcerazione. Di ognuno dei quarantacinque Rigolli individua i volti dalle foto segnaletiche e mostra gli sguardi che inquisiscono la nostra consapevolezza del passato.

L’Archivio Centrale dello Stato è possessore dei documenti autentici riprodotti anche in una preziosa pubblicazione realizzata dall’autrice in tiratura limitata.

Luana Rigolli è nata Piacenza nel 1983, laureata in Ingegneria Civile attualmente vive a Roma e lavora con la fotografia, dopo aver studiato fotogiornalismo alla Fondazione Studio Marangoni con il collettivo Terraproject. La sua ricerca si muove prestando attenzione all’analisi storica e alle interazione uomo-paesaggio. È socio fondatore del “Dieci x Dieci Contemporary Photography Festival” che si tiene dal 2015 a Gonzaga. Ha pubblicato su varie riviste, come National Geographic, Mare, Il Post, T Magazine del New York Times. Tra i suoi numerosi progetti “L’isola degli arrusi” è stato esposto a Catania e Cefalù, Mantova, Roma, Reggio Emilia, Napoli e Bologna, e a Montréal e La Malbaie in Canada.

L’inaugurazione è fissata per domenica 30 luglio alle 19, a cui seguirà alle 20:30 nel vicino Palazzo De Notaristefani un talk di presentazione alla presenza della fotografa Luana Rigolli, del sindaco di Massafra Fabrizio Quarto e dell’assessore alla Cultura Domenico Lasigna, introdotto da Vincenzo Madaro, moderato da Yàdad De Guerre, con interventi della storica dell’arte e docente Cristina Principale, delle registe Paola Manno e Gabriella Romano, del direttore dell’Archivio di Stato di Lecce Donato Pasculli e del funzionario amministrativo presso la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia Adriano Buzzanca.

A cura di Vincenzo Madaro

In collaborazione con

Yàdad De Guerre

Grazia Patruno e Lillo Montemurro – Studio Heima

Cristina Principale

E con il supporto scientifico di Arianna Gravina

Organizzata e prodotta da

Il Serraglio APS

Vicoli Corti_Cinema di Periferia

Progetto nell’ambito di Apulia CineFestival Network 2023 con il sostegno di Regione Puglia e Apulia Film Commission

Col patrocinio e supporto del Comune di Massafra
e il patrocinio di Amnesty International Italia

Immagine coordinata Alessandro Colazzo, Saco Design Studio

Illustrazione e identità visiva Annalisa Manfredi

Allestimenti Studio Heima

Partnership Teatro delle Forche; Massafra World Library

 

Info

Canali Instagram, Facebook e YouTube di Vicoli Corti

#VicoliCorti2023
#IsoladegliArrusi

www.vicolicorti.it

www.luanarigolli.it

 

Orari e biglietti

Ingresso libero dal martedì alla domenica dalle ore 17 alle ore 20

 

Ufficio Stampa
Livio Costarella

Vincenzo Parabita
Con il supporto di Cristina Principale  cristinaprincipalepress@gmail.com

 

Contatti info@vicolicorti.it

Videoproiezioni

Dal 30 luglio al 30 agosto, Palazzo della Cultura “N. Lazzaro”

La guerra dei mariti – Regia: Paola Manno – Italia – 2012 – 9′

la guerra dei mariti

La Guerra dei Mariti” ricostruisce il meccanismo dell’incontro amoroso durante il fascismo nella piccola comunità delle Tremiti. Carmela, giovane isolana, aspetta i soldati dalla “terraferma” per scegliersi un marito. Peppiniella, sarto napoletano confinato insieme ad un centinaio di altri omosessuali, incontra, in condizioni di isolamento e di punizione, l’amore della sua vita…Il ritratto di un Paese in un preciso momento storico, attraverso un breve film-inchiesta sull’amore e la morale degli italiani.

Paola Manno

Nipote di minatori italiani in Belgio, nata a Genk nel 1980, laureata a Lecce in Lettere e Filosofia. Master in “Analisi e scrittura per il cinema” (2006/2008) all’Université Libre de Bruxelles, ha frequentato un corso annuale su “metodi e tecniche cinematografiche nell’era digitale”, promosso dall’Atelier Cinema Video Bruxelles. Location manager per il cinema e docente di regia e scrittura per il cinema. Ha lavorato 2 anni presso MEDIA, l’Agenzia esecutiva della Commissione Europea per i finanziamenti alla produzione cinematografica. Autrice, regista di documentari, vincitrice di un Nastro d’Argento del 2012 con “La guerra dei mariti”.

29 luglio 2023 inizio ore 21:00, atrio del “Palazzo De Notaristefani”

BACI RUBATI – Amori omosessuali nell’Italia fascista – Regia: Gabriella Romano e Fabrizio Laurenti – Italia – 2020 – 50′

baci rubati

“Chiunque (…) compie atti di libidine su persona dello stesso sesso, ovvero si presta a tali atti, è punito, se dal fatto derivi pubblico scandalo, con la reclusione da sei mesi a tre anni.”

Così enunciava nel 1927, in prima stesura, l’articolo 528 del nuovo codice penale Rocco riguardo la repressione dell’omosessualità, che veniva in tal modo per la prima volta contemporaneamente riconosciuta e sanzionata. Sul sanzionarla tutti d’accordo, ma sulla necessità di riconoscere che in Italia fosse diffuso il “turpe vizio” – come veniva allora definita una relazione non eterosessuale – mai e poi mai! Sarebbe stata messa in discussione la virilità stessa del maschio italiano!
Film prodotto e distribuito dall’Istituto Luce Cinecittà.

Gabriella Romano

Gabriella Romano è documentarista e ricercatrice indipendente, con un interesse specifico per la storia orale, la storia dell’omosessualità e delle donne in Italia. Tra i suoi documentari: ”A Son of the Desert” (BBC2, 1990), “Lesbian Health Matters” (1994), “Nietta’s Diary” (1996), “L’Altro Ieri” (2001), “Ricordare” (2003), , “Violet Gibson. La donna che tentò di uccidere Mussolini” (Paneikon, 2009), “Essere Lucy” (2011), “Baci Rubati. Amori Omosessuali nell’Italia fascista” (Cinecittà Luce, 2020 in co-regia con F. Laurenti).

Tra le sue pubblicazioni: Il mio nome è Lucy (Donzelli 2009), La Tarantina e la sua “dolce vita” (Ombrecorte 2013), Prodigiose Amazzoni (Biblink 2012), I Sapori della Seduzione (Ombrecorte 2006, II ed. Marco Petrini editore 2023) e The Pathologisation of Homosexuality in Fascist Italy: The Case of G. (Palgrave MacMillan 2019, trad. it. Il Caso di G., ETS 2019).  In uscita per Bloomsbury Italian Fascim’s Forgotten Victims, sulla repressione dell’omosessualità tramite la psichiatria durante il periodo fascista. Il suo nuovo progetto di ricerca attualmente in corso è finanziato dalla Gerda Henkel Foundation. E’ Honorary Research Fellow al Birkbeck College, University of London.

Fabrizio Laurenti

Fabrizio Laurenti ha lavorato in lungometraggi, TV e documentari in Italia e negli Stati Uniti, dove nei primi anni ’80 ha girato l’autoprodotto “The Immigrant”, sui vampiri eroinomani nel Lower East Side di New York, Gabbiano d’Oro al Festival di Bellaria. Successivamente ha diretto diversi film horror tra cui “La casa 4 ” con Linda Blair e David Hasselhoff, 1° incasso al Box Office alla sua uscita, e la serie TV scritta da Pupi Avati “Voci Notturne” “per la Rai. I suoi documentari da lui prodotti includono “Il segreto di Mussolini” per la Rai che ha ispirato il film “Vincere” di Marco Bellocchio, “Il corpo di Mussolini”, presentato in anteprima al Torino

Film Festival, “Life as a B movie: Piero Vivarelli” presentato al Festival di Venezia e vincitore del Nastro d’Argento 2020 . Il suo lavoro più recente è “Baci rubati, amori omosessuali nell’Italia di Mussolini”.